"Ciò che abbiamo fatto solo per noi stessi muore con noi. Ciò che abbiamo fatto per gli altri e per il mondo resta ed è immortale."

Albert Pike

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by Battito d'ali

venerdì 19 marzo 2010

SAL BENT CREEK 1°TAPPA-MARZO




Il mito.
La Primavera aveva tre figli: Marzo, Aprile e Maggio. Aprile e Maggio erano sempre allegri e simpatici, Marzo invece cambiava sempre d'umore e godeva nel fare dispetto alla gente. [...] Ma la Primavera aveva una vera predilezione per il suo figlio maggiore e non lo rimproverava mai. [...] Ai tre ragazzi la madre lasciava, per un mese ciascuno, il governo dei venti e quando era il momento di Marzo nessuno riusciva a capire più nulla e il sole e le bufere, e il bel tempo e la burrasca si alternavano senza sosta. Un bel giorno la madre disse: «Senti Marzo mio, per tutto l'inverno ho messo da parte tanta biancheria sporca e ora devo proprio lavarla; per favore fammi qualche giorno di bel tempo e di sole forte così posso andare al fiume e asciugare i panni presto». «Certo mamma!», rispose Marzo, «domani ci sarà un tempo bellissimo e voi potrete lavare i panni che vorrete». L'indomani il cielo era limpido, il sole splendeva e un lieve venticello portava il profumo dei fiori in boccio. La Primavera cominciò il suo lavoro: andò al fiume, lavò e stese i panni sui prati verdi e le candide lenzuola splendevano al sole di mezzogiorno. Tutto era tranquillo, ma Marzo affacciandosi un momento non riuscì a resistere al desiderio di fare uno scherzo alla madre che ancora risciacquava nelle acque tiepide del fiume. Si alzò dunque un forte vento di maestrale che cominciò a far volare lenzuola, tovaglie e fazzoletti, mentre la povera Primavera, coi capelli al vento, cercava disperatamente di rincorrerli. (Da: Mario Caligiuri, Guida insolita della Calabria - Newton & Compton Ed. - Roma, 2001).
E alcuni proverbi:
Marzo o buono o rio, il bue all'erba e il cane all'ombra.
L'acqua di marzo è peggio delle macchie ne' vestiti.
Al primo tuon di marzo escon fuori tutte le serpi.
Se febbraio non isferra, marzo mal pensa.
La nebbia di marzo non fa male, ma quella d'aprile toglie il pane e il vino.
Se febbraio non febbreggia, marzo campeggia.
Chi nel marzo non pota la sua vigna, perde la vendemmia.
Marzo alido, aprile umido.
Di marzo, chi non ha scarpe vada scalzo, e chi le ha, le porti un altro po' più in là.
Mezzo gennaio, il sole nel pagginaio; mezzo ferriere, morto è chi non rinviene; mezzo marzo, chi non rinviene è morto affatto.
Marzo asciutto, e april bagnato, beato il villan c'ha seminato.
Marzo tinge, april dipinge, maggio fa le belle donne, e giugno fa le brutte carogne.
Di marzo, ogni villan va scalzo.
Se marzo butta erba, aprile butta merda.
Marzo ha comprata la pelliccia a sua madre, e tre giorni dopo e' l'ha venduta.
Quando marzo marzeggia, april campeggia.
Gennaio ingenera, febbraio intenera, marzo imboccia.
Marzo molle, grano per le zolle.
Quando marzo va secco, il gran fa cesto e il lin capecchio.
Marzo non ha un dì come l'altro.

1 commento:

  1. vedrai che soddisfazione alla fine del sal veder tutti i mesi ricamati
    ne so qualcosa visto che l'abbiamo ricamato anche noi l'anno scorso
    ciao Pat

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